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Durante una seduta di ipnosi viene inibita in parte la relazione dell’individuo col mondo esterno e con la motilità, cioè l’attività muscolo-scheletrica controllata dall’Io. In queste condizioni il soggetto vive da una parte il rapporto col proprio corpo in modo diverso dall’esperienza quotidiana in funzione della limitata partecipazione dell’Io, dall’altra una vividezza maggiore nell’esperire immagini e sensazioni. La trance indotta viene fatta da un operatore esterno facilitando nel soggetto l’evocazione di esperienze di rilassamento ma anche evocando normali esperienze dissociative, o quotidiane esperienze di discontinuità della coscienza.

La persona in trance, lungi dall'eseguire "come un robot" le sugestioni dell'ipnotista, in realtà sospende il proprio modo usuale e problematico di "ragionare sulle cose" e mostra una maggiore creatività ed elasticità. L'emergere di nuovi punti di vista, di nuove soluzioni e di nuovi comportamenti, emozioni e sensazioni è alla base della rottura della rigidità del sintomo lamentato.Il soggetto ipnotico, lungi dal "dormire", entra  in una relazione molto intensa, all'interno della quale avvengono modificazioni tipiche delle vere relazioni di cura e/o di collaborazione.

«L’ipnosi è il metodo naturale più efficace per favorire i processi interni di autoguarigione. Come umani ne siamo costituzionalmente dotati. Il problema è che, per ragioni culturali, non siamo più abituati a mantenerci in salute in questo modo, preferendo mezzi estrinseci, di cui accettiamo gli effetti collaterali credendo di non avere alternative. Un terapeuta specializzato può aiutarci a familiarizzare nuovamente con le nostre capacità. In sostanza, nello stato ipnotico riusciamo a riavviare l’organismo in modalità di ripristino, da amministratori di sistema, col massimo livello di autorizzazioni: possiamo eseguire diagnostiche, aggiornare i vecchi programmi o l’intero sistema operativo, con successivi upgrade in futuro. Durante una seduta veniamo letteralmente accompagnati in uno stato di consapevolezza corporea profonda in cui i processi utili alla risoluzione dei problemi o al consolidamento di specifiche capacità neurocognitive risultano prontamente disponibili e potenziati. In certo modo l’ipnosi è un enzima di accelerazione».  

COSA PROVA IL SOGGETTO QUANDO È IN UNO STATO DI TRANCE IPNOTICA?

«È un’esperienza soggettiva così intima, reale, vivida, profondamente aderente alla logica della vita, che bisognerebbe chiederlo a loro. A parte le battute, sappiamo da tempo che possono avvenire cambiamenti dei parametri fisiologici, percepibili a livello sensoriale. Le pulsazioni assumono un ritmo regolare, il respiro si fa più calmo, aumentano le sensazioni di pace e di energia diffusa, il tempo si scioglie, il viso si distende, mostrando i lineamenti autentici, non più nascosti dalla maschera ordinaria. Alcuni sperimentano un senso di piacevole distacco, altri di presenza totale nel corpo, che iniziano a conoscere in modo nuovo, concreto, sotto il proprio controllo responsabile»